Kaleab: 12 anni, un figlio, un amico ma prima di tutto mio fratello.
Pieno di allegria, animavi la nostra casa e la illuminavi con il tuo sorriso.
La tua complicità, l’anima della nostra amicizia, i tuoi racconti a mamma e papà, cosa ha fatto questo … cosa pensa quello o quella … con particolari degni di una digressione di Manzoni! Ma mai nulla della tua giornata scolastica.
Eri permaloso e testardo ma sempre pronto al gioco e ad aiutare gli altri.
Sai fare questo …. ? Un certo esercizio di ginnastica.
Sai il passo di ballo di … ? Quattro passetti indietro di Michael Jackson.
Dopo cena io e te ci mettevamo alla prova nelle eterne sfide tra fratelli sotto gli occhi di mamma e papà che ci guardavano divertiti.
Eri uno scout e come in tutto quello che facevi ci mettevi l’anima. Che dire … In un campo estivo hai tenuto i pesi alle caviglie per quasi 10 gg. Se questa non è forza di volontà!
Entusiasta della vita, leale nell’amicizia, forza e gentilezza erano parte della tua bellezza.
Eri pronto a trasmetterci gioia e non ci risparmiavi le tue barzellette.
Abbiamo sempre paura dei nostri errori ma tu dicevi “Non preoccuparti di quelli, tutti li facciamo. Compi un’azione per essere migliore, dai il massimo e non arrenderti”.
Kaleab non eri l’amico che lanciava la corda ma colui che scendeva per portarti di peso per stare fianco a fianco. Quello che ti ha reso straordinario agli occhi miei e di tutti è il fatto che capivi la bellezza della vita nella sua semplicità, nonostante tutto, l’importanza e il rispetto dell’amicizia e la capacità di vedere gli altri con un’innata sensibilità e cuore positivo.
Medehane